Presentazione delle ultime pubblicazioni della "Gratianus Series"


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Lunedì 5 marzo si è svolta la presentazione delle ultime pubblicazioni della "Gratianus Series". Sono intervenuti i Cardinali Raymond L. Burke, Julián Herranz, Antonio Cañizares e Velasio De Paolis.

Il diritto canonico per la nuova evangelizzazione: ne parlano quattro cardinali 


In un mondo dove la ragione lascia il passo alle opinioni e il diritto viene considerato solo come limitazione della libertà individuale la rinnovata attenzione della Chiesa cattolica alla legge canonica sembrerebbe fuori luogo. Invece è proprio tramite il diritto canonico che la Chiesa attua gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Il pontificato di Benedetto XVI segue questa linea precisa, seguendo quella già segnata da Giovanni Paolo II che nel 1983 firmò il rinnovato Codice di Diritto Canonico nato dopo 20 anni di lavoro della commissione post conciliare.

Il 3 febbraio del 1983, in un memorabile discorso alla Curia per la promulgazione del Codice, Giovanni Paolo II tracciò un’immagine che ancora oggi definisce il ruolo del Diritto canonico nella Chiesa cattolica: “un ideale triangolo: in alto, c’è la Sacra Scrittura; da un lato, gli Atti del Vaticano II e, dall’altro, il nuovo Codice Canonico. E per risalire ordinatamente, coerentemente da questi due Libri, elaborati dalla Chiesa del secolo XX, fino a quel supremo e indeclinabile vertice, bisognerà passare lungo i lati di un tale triangolo, senza negligenze ed omissioni, rispettando i necessari raccordi: tutto il Magistero - intendo dire - del precedenti Concili Ecumenici e anche (omesse, naturalmente, le norme caduche ed abrogate) quel patrimonio di sapienza giuridica, che alla Chiesa appartiene”.

Lunedì scorso 5 marzo, alla Pontificia Università della Santa Croce ben quattro cardinali hanno parlato di come il Diritto canonico, ben lungi da essere solo la fredda applicazione di codici e codicilli, è una della realtà più pastorali della Chiesa. Occasione la presentazione dei più recenti volumi editi nella collana Gratianus dell’ editore canadese Wilson & Lafleur Ltée. Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Signatura Apostolica, ha presentato il volume “Ministerium Iustitiæ: Jurisprudence of the Supreme Tribunal of the Apostolic Signatura” spiegando il ruolo del Tribunale, la funzione e alcuni esempi di specifiche risposte a casi singoli. Il cardinale Canizares ha illustrato liturgicamente il tema, molto conciliare, della concelebrazione. Il libro che ha presentato. "La concélébration eucharistique - Du symbole à la réalité." è una analisi che dal Vaticano II arriva ai testi di Benedetto XVI alla luce dei testi della legge canonica.

Julián Herranz, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, che per anni è stato Segretario della Pontificia Commissione per l'Interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico, ha invece portato l’attenzione al Concilio Vaticano II presentando la riedizione di un classico del diritto canonico firmato da Alvaro del Portillo: “Fidèles et laïcs dans l' Église - Fondement de leurs statuts juridiques respectifs.” Del Portillo nel 1963 fu nominato da papa Giovanni XXIII consultore nella Pontificia Commissione per la revisione del codice di diritto canonico, e il suo lavoro è un punto di riferimento assoluto. Il cardinale Herranz ha messo l’attenzione proprio sul principio di “fedele laico” alla luce del paragrafo 31 della Lumen Gentium“. Occorre recuperare la funzione del laico in un mondo che vuole dimenticarsi di Dio”. Il centro del Vaticano II è proprio la chiamata universale alla santità e all’apostolato. Il Diritto canonico che riguarda la realtà della vita cristiana, deve ritrovare una cittadinanza nella quotidianità della vita della Chiesa, diventando così un mezzo per la nuova evangelizzazione e per la diffusione dei temi fondamentali del Concilio Vaticano II, per portare Cristo lì dove si vuole cacciarlo. Come nei problemi che riguardano il matrimonio.

Di questo ha parlato ampiamente il cardinale Velasio de Paolis , Prefetto emerito della Prefettura degli affari economici, che ha presentato la edizione inglese del libro di monsignor Piero Amenta: “Administrative Procedures in Canonical Marriage Cases: History, Legislation and Praxis.” De Paolis ha messo in luce la differenza tra lo scioglimento del vincolo matrimoniale ma non sacramentale e del matrimonio rato ma non consumato, un provvedimento amministrativo che non mette in discussione la indissolubilità del sacramento del matrimonio, e il processo giudiziario per la dichiarazione di nullità. Le questioni matrimoniali nel mondo contemporaneo sono molto delicate e frequenti e la prassi giuridica, se ben applicata, diventa elemento fondamentale per la evangelizzazione. Non deve esserci, “scissione tra dottrina e ordinamento giuridico, anzi il diritto canonico va visto come un luogo teologico” ha spiegato il cardinale. Per questo va sostenuto il processo giudiziario, del resto introdotto nel mondo giuridico proprio dalla Chiesa, che non deve essere sostituito da procedimenti amministrativi o da una certa voglia di brevità che nuoce alla ricerca della verità.

Lo studio del diritto canonico sembrava essere “fuori moda” nell’immediato post Concilio. Ma nulla in effetti era più lontano dalle intenzioni dei Padri conciliari che decisero subito di rivedere il Codice che era stato promulgato nel 1917, per aggiornarlo alla rinnovata realtà della vita della Chiesa che usciva dalla Assise con la voglia di far arrivare ai fedeli il grande patrimonio dottrinale della Tradizione e del Magistero.

Angela Ambrogetti (Korazym.org)